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Cimelli dall’ Aquila, Serafino

Active 1466 - 1514

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Person Born Died Gender Person ID
Serafino Cimelli dall’ Aquila l’Aquila 1466-01-06 Rome 1500-08-15 M P0411

Instrument(s) Professional group Social status Social sphere Why is the person listed?
vihuela laúd Poet Musician Professional Court - royal Author - poet, playwright Instrumentalist (plucked)

Years active Place active Century Region
1466 - 1514 Barcelona Naples 15cent/3/late Naples
Biographical information

Known usually as Serafino dall’Aquila. He was a poet, musician, improvisor. He was active in times of Fernando II (1458-94) and is known for having sung Petrarchan verse in the style cortegiano to the lute. His portrait, playing the viola da mano, by Pinturicchio is in the Borgia apartments in the Vatican (15-302). This was identified by Capriotti (caprotti1990) although much of the credit has gone to Fabio Marcelli.

From Music@ No 0, maggio 2006, pp. 47-48, (Conservatorio ‘A.Casella’ L’Aquila)
Serafino Aquilano
Con l’edizione critica dei Sonetti, pubblicata per Bulzoni nella prestigiosa collana “Europa delle Corti” diretta da Amedeo Quondam, il filologo svizzero Antonio Rossi ha recentemente completato gli opera omnia di Serafino de’ Ciminelli, lo straordinario poeta, musicista e interprete nato all’Aquila da una famiglia di letterati nel 1466 e morto a Roma il 15 agosto 1500 quando era all’apice di un successo che lo accreditò, presso i contemporanei, quale novello Petrarca. Malgrado la brevità della sua esistenza Serafino menò una vita intensa ed errabonda, vagando di corte in corte: da Napoli a Roma, passando per Milano, Urbino e Mantova, ovunque conteso da re, principi e cardinali, cui presentava le sue rime accompagnandosi sul liuto. Questa prassi, destinata presto a imporsi nella scena culturale italiana del primo Rinascimento, parve rinnovare, mirabilmente, i fasti della stagione trobadorica ormai tramontata da secoli: già dalla metà del Duecento era infatti invalso, nella tradizione lirica, quel “divorzio tra musica e poesia” – com’ebbe efficacemente a definirlo, trent’anni or sono, Aurelio Roncaglia – che portò sempre più a separare le competenze artistiche del rimatore da quelle dell’intonatore, creando, secondo l’uso moderno, due distinte categorie di autori. Oltre a rappresentare una significativa inversione di tendenza, questo ragguardevole eclettismo artistico valse a Serafino l’appellativo di “Apollo in terra”, coniato da Panfilo Sasso in un sonetto commemorativo e immortalato nel bel ritratto a figura intera, con la lira in mano, che gli fece Pinturicchio nell’Appartamento Borgia del Palazzo Apostolico, recentemente identificato dallo storico dell’arte Fabio Marcelli tra i personaggi dell’Allegoria della Musica. A conferma d’una fama abbondante e duratura, appannatasi solo a far data dall’Ottocento per una sostanziale indifferenza della critica letteraria romantica, avversa ai fermenti del petrarchismo, la tradizione poetica serafiniana ammonta a 57 fonti manoscritte, 54 edizioni monografiche – dalla princeps di Giovanni Besicken (Roma, 1502) alle Rime stampate a Venezia da Francesco da Salò nel 1568 – e 11 miscellanee. Il cospicuo numero dei testimoni può dare un’idea del rilevante impegno filologico assolto, con esemplare rigore, da Antonio Rossi; specie tenendo conto dei problemi attributivi legati alla crescente fortuna editoriale delle opere di Serafino, fatte oggetto di una diffusione talmente ampia e incontrollata da aver finito spesso per ricomprendere, giusta le manipolazioni di scaltri compilatori, molta produzione spuria. L’indagine del curatore, iniziata nel 2002 con l’edizione critica degli Strambotti (Milano – Parma, Fondazione Bembo – Ugo Guanda Editore), ha ridotto il corpus letterario autentico dell’Aquilano a 261 strambotti, 97 sonetti, 13 barzellette, 3 egloghe, 6 epistole, 11 capitoli e una rappresentazione allegorica, ove non mancano le rime pervenute con il rivestimento della musica. Un suggestivo esempio dell’estro poetico serafiniano – proprio per le sue evidenti implicazioni sonore – può cogliersi nel sonetto La vita ormai resolvi e mi fa’ degno, costruito mirabilmente sulle sillabe dell’esacordo: lo proponiamo qui quale viatico a una compiuta riscoperta dell’uomo e dell’artista. Anche da parte del pubblico. (SERAFINO AQUILANO, Sonetti e altre rime a cura di Antonio Rossi - Roma, Bulzoni Editore, 2005 -pp. 640 – Euro 45,00)
Francesco Zimei
Musicologo - L’Aquila

More information: http://it.wikipedia.org/wiki/Serafino_de'_Cimminelli
Per le opere di Serafino Aquilano leggere:
• Serafino Aquilano, Strambotti, a cura di Rossi A., Guanda, Parma 2002
• Serafino Aquilano, Sonetti e altre rime / Serafino Aquilano, a cura di Rossi A., Bulzoni, Roma 2005
• www.bibliotecaitaliana.it , voce Serafino Aquilano - full texts on line

Related persons




Bibliography
Ref Author Item Pages
calmete1894 Calmete, Vincentio. Vita del faconda poeta vulgare Seraphino Aquilano per Vincentio Calmete composta (1504). Ed. Mario Menghini. Le rime di Serafino de’ Ciminelli dell’Aquilla. Bologna, 1894.
caprotti1990 Caprotti, Andrea. “Umanisti nell'appartamento Borgia: appunti per la sala delle arti liberali.” Strenna dei Romanisti 51 (1990): 73-87.
scarpellini2004 Scarpellini, Pietro, and Maria Rita Silvestrelli. Pintoricchio. Milan: Federico Motta Editore, 2004.
serafino2002 Aquilano, Serafino. Strambotti. Ed. A. Rossi. Parma: Guanda, 2002
serafinoPM anon Ciminelli (de’) Serafino (Serafino Aquilano) (1466-1500). Poeta Musicista. Personaggi Illustri in Terra d’Abruzzo. Online publication: http://www.regione.abruzzo.it/ > cultura > personaggi > letteratura. n.p., n.d. Accessed 28/04/2013
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